UGO FOSCOLO : UN NEOCLASSICO ROMANTICO
IL POETA-VATE (1778-1827)
Egli impresse un forte impulso al sentimento nazionale:
voleva l’ltalia indipendente e una. Influì sulle nuove
generazioni con i suoi scritti politici e soprattutto con
la sua poesia cui assegnava un’alta missione civile.
voleva l’ltalia indipendente e una. Influì sulle nuove
generazioni con i suoi scritti politici e soprattutto con
la sua poesia cui assegnava un’alta missione civile.
ritratto di Ugo Foscolo, 1813
(François-Xavier Fabre)
LE IDEE
1 ) LA CONCEZIONE MECCANICISTICA:
LE IDEE
1 ) LA CONCEZIONE MECCANICISTICA:
Foscolo visse profondamente la crisi intellettuale e morale del suo tempo
che segnava il passaggio dalla ideologia illuministica a quella romantica.
Egli si chiese perché mai l’uomo, che è anche dotato di fantasia, debba
rassegnarsi alla triste realtà che lo vede destinato al “nulla eterno” e non
tentare invece di superare la frontiera fra la vita e la morte.
che segnava il passaggio dalla ideologia illuministica a quella romantica.
Egli si chiese perché mai l’uomo, che è anche dotato di fantasia, debba
rassegnarsi alla triste realtà che lo vede destinato al “nulla eterno” e non
tentare invece di superare la frontiera fra la vita e la morte.
La fantasia, infatti, è in grado di fornire all’uomo degli ideali capaci di
appagare la sua sete di eternità.
appagare la sua sete di eternità.
2) LE ILLUSIONI :
Gli ideali capaci di dare un senso ed un valore alla vita dell’uomo sono
la Libertà, la Giustizia, la Patria, laFamiglia, l’Eroismo, il Sepolcro, ma
soprattutto la Poesia, che è capace di sfidare i secoli perpetuando la
memoria dei “grandi”. La Ragione considera questi ideali niente altro che
delle “ILLUSIONI”, ma il cuore può accettarli con un “atto di fede”: nasce
così la “religione delle illusioni”, una sorta di religione “laica”, cui
Foscolo votò la propria esistenza a dispetto della Ragione, che da sola
non gli consentiva di superare l’ateismo illuministico.
la Libertà, la Giustizia, la Patria, laFamiglia, l’Eroismo, il Sepolcro, ma
soprattutto la Poesia, che è capace di sfidare i secoli perpetuando la
memoria dei “grandi”. La Ragione considera questi ideali niente altro che
delle “ILLUSIONI”, ma il cuore può accettarli con un “atto di fede”: nasce
così la “religione delle illusioni”, una sorta di religione “laica”, cui
Foscolo votò la propria esistenza a dispetto della Ragione, che da sola
non gli consentiva di superare l’ateismo illuministico.
IL CONFLITTO INTERIORE
Foscolo nutrì una profonda fede nelle illusioni cui assegnò l’ufficio di
appagare la sua sete di fama e di eternità.
appagare la sua sete di fama e di eternità.
Non riuscì mai però ad accettarle razionalmente, sicché esse furono
occasione di un appassionato conflitto interiore fra cuore e intelletto,
fra sentimento e ragione dominante la sua vita spirituale, che tentò di
superare con la poesia (non potendo con la ragione).
occasione di un appassionato conflitto interiore fra cuore e intelletto,
fra sentimento e ragione dominante la sua vita spirituale, che tentò di
superare con la poesia (non potendo con la ragione).
Da qui deriva l’ anelito verso gli ideali classici e la consapevolezza
dell’impossibilita’ a realizzarli nella società del suo tempo.
dell’impossibilita’ a realizzarli nella società del suo tempo.
LA SEHNSUCHT
Il mondo classico gli appariva la patria della “Armonia” suprema e vi
si rivolse con profonda speranza e con l’animo nostalgico del pellegrino
che sogna la patria lontana sapendo di non
si rivolse con profonda speranza e con l’animo nostalgico del pellegrino
che sogna la patria lontana sapendo di non
potervi ritornare. Il suo classicismo fu dunque necessità intima dello
spirito, esigenza
spirito, esigenza
profonda di trovare la “calma interiore” di realizzare nell’arte del suo
tempo il “Vero” e il “Bello”. (nota 1 )
tempo il “Vero” e il “Bello”. (nota 1 )
L’impossibilità di realizzare tutto ciò in un’epoca di crisi lo porta ad
uno stato d’animo di SEHNSUCHT (bramosia di cosa irrealizzabile)
che è la sua componente romantica.
uno stato d’animo di SEHNSUCHT (bramosia di cosa irrealizzabile)
che è la sua componente romantica.
ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS - sinossi
Dopo il trattato di Campoformio, Jacopo, giovane ardente di
patriottismo, smarrita la fede nella libertà, nella patria e negli uomini,
fugge sui Colli Euganei e trascorre là il suo tempo, fra l'umile gente
di un villaggio. In quel villaggio conosce Teresa, la divina fanciulla
che lo potrebbe sollevare dalla disperazione; ma Teresa è già
promessa ad Odoardo.
patriottismo, smarrita la fede nella libertà, nella patria e negli uomini,
fugge sui Colli Euganei e trascorre là il suo tempo, fra l'umile gente
di un villaggio. In quel villaggio conosce Teresa, la divina fanciulla
che lo potrebbe sollevare dalla disperazione; ma Teresa è già
promessa ad Odoardo.
Dopo una malattia, Jacopo, per non legare oltre Teresa al suo
dramma, lascia i Colli Euganei e va errabondo attraverso l'Italia.
A Milano ha un colloquio col Parini. Si reca poi in Francia, ritorna
sui Colli Euganei, quindi va a Venezia; infine, perduta ogni
peranza nella libertà e nell'amore, si uccide trafiggendosi con un pugnale.
dramma, lascia i Colli Euganei e va errabondo attraverso l'Italia.
A Milano ha un colloquio col Parini. Si reca poi in Francia, ritorna
sui Colli Euganei, quindi va a Venezia; infine, perduta ogni
peranza nella libertà e nell'amore, si uccide trafiggendosi con un pugnale.
«Il sacrificio della patria nostra è consumato.»
L’incipit del romanzo impone già da subito il tema dell’eroe che
sperimenta sulla propria pelle i drammi di una cocente delusione
storica per il "Trattato di Campoformio" che tradì le speranze
libertarie di Foscolo ed evidenzia l’elemento romantico ed estremo
che caratterizza l’eroe Jacopo.
sperimenta sulla propria pelle i drammi di una cocente delusione
storica per il "Trattato di Campoformio" che tradì le speranze
libertarie di Foscolo ed evidenzia l’elemento romantico ed estremo
che caratterizza l’eroe Jacopo.
L’Ortis è dunque Foscolo deluso, che si sente condannato all’esilio
nell’Italia assoggettata più ad un proprio servilismo che alla
dominazione straniera. Foscolo adopera l’Ortis come un
esorcismo del proprio nichilismo e del proprio sconforto;
infatti l’Ortis muore suicida, mentre il Foscolo continua a vivere.
nell’Italia assoggettata più ad un proprio servilismo che alla
dominazione straniera. Foscolo adopera l’Ortis come un
esorcismo del proprio nichilismo e del proprio sconforto;
infatti l’Ortis muore suicida, mentre il Foscolo continua a vivere.
LA CRITICA ALL’ORTIS
L'opera può considerarsi un romanzo epistolare ed autobiografico
e fu pubblicata nel 1802 a Milano. L'Ortis ha delle analogie con
il celeberrimo I dolori del giovane Werther di Goethe.
Si ritrovano il tema di un giovane che si suicida per amore
di una donna già promessa ad altri e l'atmosfera improntata
ad un romantico idealismo. Nell’Ortis, però, tematica amorosa
e politica sono collegate.
e fu pubblicata nel 1802 a Milano. L'Ortis ha delle analogie con
il celeberrimo I dolori del giovane Werther di Goethe.
Si ritrovano il tema di un giovane che si suicida per amore
di una donna già promessa ad altri e l'atmosfera improntata
ad un romantico idealismo. Nell’Ortis, però, tematica amorosa
e politica sono collegate.
Due motivi principali vi sono presenti:
il motivo politico, ossia la delusione successiva al trattato di Campoformio;
il motivo amoroso, ossia l'impossibilità di conseguire l'amore.
Il suicidio di Jacopo, alla fine romanzo, non è atto di rinuncia,
bensì di eroismo.
bensì di eroismo.
I SONETTI
Foscolo compose dopo il 1798 dodici sonetti. Come l'Ortis,
essi sono intrisi di materia
essi sono intrisi di materia
autobiografica. Il tono non è più quello dello sfogo ma
Foscolo pare osservare la propria vita dall'alto. I sonetti
si presentano in forma di dialogo del poeta con se stesso.
La struttura è evocativa e invocativa: Foscolo, cioè, evoca
i ricordi ed invoca sempre qualcosa.
Foscolo pare osservare la propria vita dall'alto. I sonetti
si presentano in forma di dialogo del poeta con se stesso.
La struttura è evocativa e invocativa: Foscolo, cioè, evoca
i ricordi ed invoca sempre qualcosa.
Accanto alla meditazione interiore compare una certa speranza
nel futuro. I sonetti più famosi sono tre:
"In morte del fratello Giovanni";"A Zacinto"; "Alla sera“.
nel futuro. I sonetti più famosi sono tre:
"In morte del fratello Giovanni";"A Zacinto"; "Alla sera“.
LE ODI
Le Odi composte da Ugo Foscolo sono due:
"A Luigia Pallavicini caduta da cavallo“, in cui affiorano
i temi della caducità della bellezza e della necessità
di proteggerla ed eternarla con la poesia.
"A Luigia Pallavicini caduta da cavallo“, in cui affiorano
i temi della caducità della bellezza e della necessità
di proteggerla ed eternarla con la poesia.
"All'amica risanata“ che celebra
la guarigione di Antonietta Fagnani Arese;
nell'ode vi è il tema della bellezza
che agisce all'interno dell'uomo
confortandolo. Tratti comuni delle
due odi sono i seguenti:
la guarigione di Antonietta Fagnani Arese;
nell'ode vi è il tema della bellezza
che agisce all'interno dell'uomo
confortandolo. Tratti comuni delle
due odi sono i seguenti:
Prendono ispirazione da un fatto esterno reale.
Celebrano la bellezza.
Ricorrono a immagini mitologiche
per operare la trasfigurazione.
per operare la trasfigurazione.
La compresenza di questi elementi
permettono di affermare che si tratta
di odi di tendenza neoclassica.
permettono di affermare che si tratta
di odi di tendenza neoclassica.
Antonietta Fagnani Arese è considerata una delle figure di
spicco della società milanese in epoca napoleonica.
Esperta di francese, inglese e tedesco, aiutò Ugo Foscolo
nella revisione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis (1802),
e nella traduzione de I dolori del giovane Werther .
spicco della società milanese in epoca napoleonica.
Esperta di francese, inglese e tedesco, aiutò Ugo Foscolo
nella revisione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis (1802),
e nella traduzione de I dolori del giovane Werther .
DEI SEPOLCRI
"I Sepolcri" sono un carme scritto nel 1806, in occasione delle
polemiche per l'editto di Saint Cloud, ispirato da norme
igieniche e da principi egalitari e dedicata al poeta Pindemonte.
Foscolo dice nel carme che l'esistenza è dolore, ma l'uomo
ha in sé la capacità di creare per se stesso dei miti:
l'immortalità, l'amicizia, l'amore, la bellezza,... che, nonostante
il loro valore illusorio, rendono la vita più degna e più bella.
Gli uomini si tramandano queste illusioni affidandone la custodia
al culto delle tombe e al canto dei poeti.
polemiche per l'editto di Saint Cloud, ispirato da norme
igieniche e da principi egalitari e dedicata al poeta Pindemonte.
Foscolo dice nel carme che l'esistenza è dolore, ma l'uomo
ha in sé la capacità di creare per se stesso dei miti:
l'immortalità, l'amicizia, l'amore, la bellezza,... che, nonostante
il loro valore illusorio, rendono la vita più degna e più bella.
Gli uomini si tramandano queste illusioni affidandone la custodia
al culto delle tombe e al canto dei poeti.
Il carme si svolge e accentra intorno alla figura di tre vati presentati
da Foscolo in una sorta di figurazione simbolica:
da Foscolo in una sorta di figurazione simbolica:
Giuseppe Parini, rinnovatore del costume civile, maestro di
orgogliosa povertà e indipendenza;
orgogliosa povertà e indipendenza;
Vittorio Alfieri, irato ai numi della patria, sdegnoso lungo
le rive solitarie dell'Arno;
le rive solitarie dell'Arno;
Omero, simbolo di ogni poeta che risponda all'ideale
nuovo di Foscolo, all'ideale del poeta che si ispira alla
storia e consacra, rendendole eterne, le illusioni più
generose degli uomini.
nuovo di Foscolo, all'ideale del poeta che si ispira alla
storia e consacra, rendendole eterne, le illusioni più
generose degli uomini.
E accanto a Parini ed Alfieri, il Foscolo stesso,con
la sua alta malinconia e il suo errabondo
la sua alta malinconia e il suo errabondo
fuggire di gente in gente.
Numerosi sono i valori che assumono via via i sepolcri:
VALORE AFFETTIVO ("corrispondenza d'amorosi sensi")
VALORE SOCIALE (la nascita del sepolcro coincide con quella della civiltà)
VALORE CIVILE ("A egrege cose il forte animo accendono
l'urne dei forti“- le tombe di Santa Croce)
l'urne dei forti“- le tombe di Santa Croce)
VALORE PATRIOTTICO (le tombe di Maratona) (nota 2)
Chiesa di Santa Croce a Firenze
LE GRAZIE
Il poemetto, mai terminato, è frammentario. E' diviso in tre parti,
dedicate a Venere, Vesta e Pallade, rispettivamente simboli
della bellezza, dell'intelligenza e della virtù. L'opera è una
specie di storia poetica dell'incivilimento umano attraverso
le "Grazie“ che rappresentano la poesia, la musica, la danza
tramite cui l'uomo deve tendere all'armonia.
dedicate a Venere, Vesta e Pallade, rispettivamente simboli
della bellezza, dell'intelligenza e della virtù. L'opera è una
specie di storia poetica dell'incivilimento umano attraverso
le "Grazie“ che rappresentano la poesia, la musica, la danza
tramite cui l'uomo deve tendere all'armonia.
Nelle "Grazie" il mondo affettivo di Foscolo è tutto presente,
ma sollevato a una sfera di bellezza ideale.
"Le Grazie" rappresentano la più completa fusione tra
Romanticismo (sentimenti) e Neoclassicismo (armonia).
ma sollevato a una sfera di bellezza ideale.
"Le Grazie" rappresentano la più completa fusione tra
Romanticismo (sentimenti) e Neoclassicismo (armonia).
Le Grazie e Venere danzano davanti a Marte di Antonio Canova
Marte, seduto destra, viene distratto dall’arte della guerra
con la danza delle tre Grazie e dalla musica di Venere.
Le figure femminili, vivaci e amorevoli, sono
particolarmente eteree e leggiadre, rivestite di
veli finissimi e trasparenti.
con la danza delle tre Grazie e dalla musica di Venere.
Le figure femminili, vivaci e amorevoli, sono
particolarmente eteree e leggiadre, rivestite di
veli finissimi e trasparenti.
NOTE
( 1 )
[…]
“Bellezza è verità, verità bellezza” […]
(da <Ode su un’urna greca> di J. Keats)
In questi versi di John Keats ritroviamo il vagheggiamento della
bellezza e dell’arte che la fissa e rende eterna come modo
di sottrarsi alla precarietà dell’esistere, al tempo che incalza,
al disfacimento delle cose: ossia alla morte.
bellezza e dell’arte che la fissa e rende eterna come modo
di sottrarsi alla precarietà dell’esistere, al tempo che incalza,
al disfacimento delle cose: ossia alla morte.
E questo è il tema delle grandi poesie foscoliane.
( 2)(vedi Preromanticismo)
L'ARTE TESTIMONIANZA CIVILE E MORALE
Il monumento funebre neoclassico si ispira, secondo le teorie
di Winckelmann, a un'idea della morte composta e solenne,
incentrata, come anche nei Sepolcri di Foscolo, su una
fede laica nell'immortalità della virtù.
di Winckelmann, a un'idea della morte composta e solenne,
incentrata, come anche nei Sepolcri di Foscolo, su una
fede laica nell'immortalità della virtù.
Il monumento a Vittorio Alfieri, commissionato dalla
duchessa d'Albany a Canova, rispecchia questa idea classica e,
come Foscolo, associa alla poesia di Alfieri (si notino i
simboli della lira e dell'alloro) il valore della patria
contribuendo al suo mito risorgimentale.
duchessa d'Albany a Canova, rispecchia questa idea classica e,
come Foscolo, associa alla poesia di Alfieri (si notino i
simboli della lira e dell'alloro) il valore della patria
contribuendo al suo mito risorgimentale.
La figura della donna piangente in primo piano
unisce il basamento al sepolcro in una composizione
lineare, ma solenne e grandiosa.
unisce il basamento al sepolcro in una composizione
lineare, ma solenne e grandiosa.
Nessun commento:
Posta un commento