lunedì 13 ottobre 2014

SCHEDA DI LETTURA - FILM

ANALISI DEL FILM GALILEO DI  LILIANA CAVANI

TITOLO :GALILEOREGIA di Liliana Cavani, Italia - Bulgaria 1968GENERE: DRAMMATICO Durata: 108 minutiPersonaggi e interpreti: Cyril Cusak (Galileo Galilei) Giulio Brogi (Sagredo), Gheorghi Kolaiancev (Giordano Bruno)

CONTENUTO:
La vita e il dramma di Galileo Galilei (1564-1642) dai 28 anni quando ha i primi dubbi sulla veridicità del sistema tolemaico ai 69 anni quando abiura.
Galileo si trova a Padova dove insegna fisica all'Università. Qui cominciano a serpeggiare le idee di Giordano Bruno e i principi di Copernico sul sistema solare. Un giorno gli viene donato un rudimentale binocolo olandese che egli perfeziona fino al punto di vedere il movimento delle stelle. Attraverso lunghi studi, Galileo si convince che il Sole e non la Terra è al centro del sistema dell'universo.
Chiamato a Roma per mostrare e spiegare le sue ricerche viene invitato dal Cardinal Bellarmino e dal Papa stesso a soprassedere a tali studi poiché le sue affermazioni sono al limite dell'eresia. Ma egli, tornato a Firenze, continua le sue ricerche e pubblica un libro. Giunge così una denuncia che porta al sequestro dell'opera e all'arresto di Galileo che viene quindi sottoposto ad una serie di interrogatori. Anche per il timore della tortura, Galileo, dinanzi al tribunale dell'Inquisizione, firma un'abiura solenne.
GUIDA ALLA RIFLESSIONE:
Imperniato sul tema del dialogo e del conflitto (tra uomo di cultura e autorità; tra il credente e la Chiesa o, meglio, gli uomini che la rappresentano; tra la Curia e la chiesa conciliare),
nonostante un certo rigido didatticismo, il film va veramente oltre gli schemi convenzionali del cinema biografico e trasforma la ricostruzione del passato in azione presente. E, insieme, la tragedia di un uomo in anticipo sui tempi e la storia di una ingenuità. Fu vietato ai minori di 18 anni. Inspiegabilmente?
Forse i censori ne intuirono l'impianto profondamente anticlericale. Prodotto dalla RAI. Non è stato mai trasmesso in TV.
In concorso alla XXIX Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 1968, ottiene il premio Cineforum italiani (ex aequo con John Cassavetes), riceve il premio Cineclub di Sicilia.
La figura di Galileo, lo scienziato che con le sue rivoluzionarie intuizioni, rischia di mettere a repentaglio gli equilibri teologici e sociali del suo tempo e che si piega alla ritrattazione per timore della tortura e per mancanza di vocazione eroica, è la metafora dello scienziato moderno, dell'intellettuale perseguitato dall'inesorabile binomio scienza-fanatismo. Non tanto la storia di un uomo che lotta tra eroismo e debolezze contro il potere, ma la storia di un problema, delle sue origini materiali e delle ragioni umane e sociali che lo hanno consegnato così nelle nostre mani attraverso i secoli.
La Chiesa Cattolica ha riabilitato ufficialmente e definitivamente il padre della scienza moderna solo sul finire del XX secolo, ponendo fine a una lunga e quasi ininterrotta tormentata questione, che ha turbato le coscienze cattoliche attraverso i secoli, come un cuneo conficcato nella carne della Chiesa-Istituzione non meno che nella memoria di molte generazioni.
Eppure resta attuale la domanda sul perché la storia della scienza e della filosofia, dell'esegesi biblica e della Chiesa nell'età moderna, e non meno la storia della letteratura e, più recentemente, persino del cinema abbiano continuato a produrre, quasi senza sosta, rivisitazioni del 'caso Galilei', sino a vederlo collocato su un orizzonte simbolico, ermeneuticamente insaziabile.
RIFLETTI SU I SEGUENTI PUNTI: 

La figura di Giordano Bruno

Differenze tra Bruno e Galilei

 La posizione del cardinale Barberini nei confronti di Galileo
  
 Il momento e i motivi dellabiura


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