venerdì 8 maggio 2015

ALESSANDRO MANZONI (ovvero il Romanticismo italiano tra tensione morale e ricerca del “vero”)

Il cattolicesimo di Manzoni si incontra con lesigenza di storicità del Romanticismo, con una tensione razionale e morale, con una ricerca delvero, che procede in modo problematico dalle liriche, alle tragedie, ai Promessi Sposi. Esso è una potente analisi della realtà collettiva ed una inquieta indagine sulle molte contraddizioni degli <affetti> umani


CREDO MORALE E POETICA

Nel carme “In morte di Carlo Imbonati”(vv.207-215), di stampo ancora neoclassico, dedicato alla memoria del compagno della madre, Manzoni pone i termini essenziali della propria poetica e della propria vita morale, ai quali resterà poi sempre fedele.
Si profila un modello di vita virtuoso, un comportamento intellettuale nobile e sdegnosamente isolato, alieno da ogni volgare compromesso.
La poesia è lunione di meditazione e sentimento :sentireemeditare.


UNA RELIGIOSITA’ INQUIETA

PUNTO DI ARRIVO DI UNA RICERCA RIGOROSA E COERENTE
FORTE RIGORISMO GIANSENISTA
RICERCA DI UNA GIUSTIZIA AL DI SOPRA DELLA STORIA, DI UN VALORE UNITARIO E UNIVERSALE
RIFIUTO DI FACILI COMPROMESSI

FAR VIVERE LIDEALE CRISTIANO NELLA REALTÀ E NELLA STORIA

CONFLITTI TRA  IDEALE (esigenza morale)  E REALTA’ (del mondo umano):
  1. TENSIONE SOTTERRANEA
  2. RICERCA CONTINUA
  3. SFORZO CREATIVO DI RAPPRESENTAZIONE

GLI INNI SACRI

IL PROGETTO : Una serie di dodici Inni Sacri dedicati alle festività cattoliche fondamentali. Tra il 1812 e 1815, scrisse : La Risurrezione - Il nome di Maria - Il Natale - La Passione - La Pentecoste (1822 )

I TEMI :
Nella sua prima opera dopo la conversione, Manzoni si proponeva di riconoscere gli eventi della Rivelazione nella dimensione storica e celebrarli.

STRUTTURA E SCELTE STILISTICHE :
Scomparsa dell’io lirico e prevalere di una coralità comunicativa, quasi eco del testo biblico . Settenari al posto dell’endecasillabo neoclassico, ritmo scorrevole.

LA POETICA
LETTERA A Mr. CHAUVET: (1820)
rapporto tra VERO STORICO E VERO POETICO :
Compito dello storico è ricostruire la realtà, compito del poeta è ricercare le cause che l’hanno determinata nei sentimenti e nei comportamenti umani ;
Il VERO POETICO è ricorrere anche all’invenzione per portare alla luce degli aspetti della realtà che la storia non dice.

LETTERA SUL ROMANTICISMO (1823):
La funzione sociale dell’arte :
 trattare il VERO (il contenuto in oggetto)
 per ottenere l’UTILE (la finalità educativa)
 attraverso l’INTERESSANTE (la lingua)

LE ODI CIVILI
ESEMPIO DI UNA POESIA PIÙ LEGATA ALLE TRASFORMAZIONI POLITICHE CONTEMPORANEE .
Si tratta di due odi legate a tematiche civili e patriottiche e rimaste a lungo inedite.

MARZO 1821:
fu composta nel clima di speranza in seguito ai moti liberali piemontesi del 1821 e alle aspettative di liberazione della Lombardia dal dominio austriaco

IL CINQUE MAGGIO:
È ispirata alla morte di Napoleone e la meditazione religiosa si intreccia agli eventi storici. Si sente l’influsso delle tragedie nella figura del generale francese rievocato nei suoi ultimi giorni e ormai privo del potere e della grandezza di un tempo.


LE TRAGEDIE

IL CONTE DI CARMAGNOLA (1816-20)
ADELCHI (1820-22)
PECULIARITÀ:
Incentrate su episodi della storia medievale
VERO STORICO (fatti e personaggi reali )
VERO POETICO (indagine sulle loro vicende interiori)
Rifiuto delle tre unità aristoteliche.
IL CORO (cambia la sua funzione rispetto alla tragedia greca, dove esso era in continuità con i personaggi).
Per Manzoni, il coro è un <cantuccio> di cui si serve per esprimere la propria interpretazione delle vicende.

IL CONTE DI CARMAGNOLA

Il conte di Carmagnola, fuggito da Milano a Venezia perchè perseguitato, deve ora combattere contro Milano prima da lui difesa; vince Venezia e poichè il Conte permette ai nemici di prendersi i prigionieri viene considerato traditore e condannato a morte.
In questa tragedia vi è il sentimento della Patria e dell'unità del popolo italiano ed anche il sentimento religioso perché per Manzoni è un delitto che italiani uccidano altri italiani, in quanto tutti gli uomini sono fratelli, poiché figli di Dio. Manzoni vuole dimostrarne l'innocenza.

ADELCHI

Carlo Magno ripudia Ermengarda dopo che il padre di questa, Desiderio, Re dei Longobardi, si rifiuta di restituire al Papa un territorio occupato. Adelchi, figlio di Desiderio anche se contrario, combatte lo stesso la guerra che finisce con la sconfitta dei Longobardi; Desiderio è fatto prigioniero e Adelchi muore. Ermengarda muore in un monastero.
Adelchi ed Ermengarda sono i personaggi che meglio ci fanno capire il pessimismo di Manzoni e sono anche personaggi romantici; essi sono puri nel cuore e pur essendo degli infelici sulla terra, credono in un mondo migliore oltre la terra.

Adelchi è un eroe romantico perché è pieno di ansia fra il desiderio di ubbidire al padre e l'odio verso la guerra .

DAGLI ATRII MUSCOSI” (coro dell’atto III)  
 Un popolo non può ottenere la libertà con l’aiuto di un altro popolo, perché quest ’ultimo                                                      da alleato si trasformerà in oppressore.
E’ necessario assumersi tutta la responsabilità di lottare per la propria libertà.

LA MORTE DI ERMENGARDA”   (coro dell’atto IV)
Le gioie e le sofferenze dell’amore terreno.
La <provida sventura>: chi ha sofferto in vita troverà pace nella morte.

IL PESSIMISMO
E LA CONCEZIONE TRAGICA DELLA STORIA

La Storia è luogo di incomprensibile malvagità, non riscattato dalla Grazia divina: si è carnefici o vittime, si fa il male o lo si subisce. Adelchi ,in un momento di smarrimento,confessa :
[]"Il core mi comanda
alte e nobili cose; e la fortuna
mi comanda ad inique ". []
Ed in ciò sta la sua personale vicenda drammatica e il problema morale che Manzoni vuol rappresentare. La realtà si oppone al desiderio dell'uomo di operare nel giusto; ogni sua azione sfocia in una direzione opposta a quella voluta. Adelchi ,tipico eroe romantico, scisso tra la ragion di stato e il senso di colpa che gli deriva dall'appartenere a una stirpe di dominatori, da un lato, e l'impossibile aspirazione alla virtù e al bene, dall'altro. Solo nella morte, nella «provvida sventura», può trovare il riscatto e la soluzione al suo intimo conflitto.

I PROMESSI SPOSI

LA GENESI: lunga ed elaborata
1821-23: Fermo e Lucia
1827: I promessi sposi (revisione plot )
1840: edizione definitiva (profonda revisione linguistica)

LO SFONDO STORICO :
La Lombardia della prima metà del ‘600, durante la dominazione spagnola

IL MONDO POPOLARE :
Fatti veri e fatti verosimili (la vita di due umili popolani) si intrecciano con equilibrio

DISTACCO E PARTECIPAZIONE:
l’autore osserva gli eventi molto lontani nel tempo

Il manoscritto ritrovato (espediente e strumento di oggettività)


SCHEMA TRADIZIONALE REINTERPRETATO

 eliminati i risvolti erotici, avventurosi e fantastici
 orizzonte di saldi valori religiosi e morali
 realtà sociale e storica con elementi negativi


I PERSONAGGI E LA SOCIETA’

Renzo e Lucia (il mondo campestre, pacifico e operoso) a contatto con la più vasta e variegata realtà sociale,
ampliamento dell’orizzonte storico.
Un lieto fine che non riconduce all’origine;
Manzoni rifiuta una prospettiva tutta ideale.


RAPPORTI E TENSIONI TRA GLI OTTO PERSONAGGI FONDAMENTALI :

RENZO e LUCIA:  operosità e religiosità popolare

L’INNOMINATO -  fra’ CRISTOFORO - Cardinal BORROMEO  :   aiutanti 

Funzione riequilibratice della peste


LA POSIZIONE DEL NARRATORE
Manzoni è il narratore onnisciente del mondo
che rappresenta, ma con delle sfasature:
mescolanza tra narratore secentesco e scrittore moderno;
ricerca dello scrittore di un fine ultimo e provvidenziale negli eventi presentati
ironia che crea distacco, mette in guardia, razionalizza
partecipazione e pietà molto intense
paternalismo manzoniano
NO al sovvertimento delle gerarchie sociali, ma anche critica dei rapporti sociali
attenzione alla realtà economica

CAPITOLO XII
L’assalto al “forno delle grucce” :
protagonista una folla che, spinta dal rincaro del pane, spreca, sciupa, distrugge, fa paura e ribrezzo; è <torrente> e >sciame> (<formicolio>, <ronzio>); è un <esercito tumultuoso>.

Ripudio della violenza e diffidenza nei confronti della "folla",  che si muove sempre in modo cieco e irrazionale .

Contraddizione ideologica fra:
Manzoni cattolico che sogna una società intrinsecamente benevola e priva di tensioni sociali
Manzoni liberista che presenta (ad esempio nella critica che fa alla decisione di calmierare il prezzo del pane in periodo di carestia) come "naturali" (e perciò indiscutibili e immodificabili) le crude leggi di mercato e l'egoistica ricerca del proprio profitto.

I CARATTERI DEI PERSONAGGI

Analisi profonda dei personaggi dal punto di vista morale e psicologico (coralità e tipicità)
Il buon senso di RENZO (il personaggio più mobile)
La femminilità stilizzata di LUCIA
La figura comica di don ABBONDIO
Il senso di colpa dei malvagi :don RODRIGO, GERTRUDE, LINNOMINATO
Il cinismo dei politici: il CONTE ZIO, il gran cancelliere FERRER
Esemplarità del cardinal FEDERIGO BORROMEO
Suprema carità di padre CRISTOFORO
a Chiesa di Cristo nellottica di Manzoni.


Lucia è la quintessenza popolare della donna angelo, segno di bene e di salvezza,in un mondo contadino pieno di incombenze materiali, prudente, pauroso verso la realtà esterna. Privata di ogni elemento passionale o erotico, appare lesaltazione del ruolo ideale e subalterno attribuito alla donna nella società dell800.


LA QUESTIONE LINGUISTICA

Litaliano del FERMO E LUCIA: <comune>, sganciato dagli schemi classicisti , composto di elementi di varia provenienza ;
 il risultato lo lascia insoddisfatto
ricerche linguistiche,
lessicali e grammaticali per una lingua di “uso concreto”

I PROMESSI SPOSI
(1827): lingua dell’ambiente lombardo colto su modello toscano
( lombardo toscanizzato)

I PROMESSI SPOSI (1840): soluzione moderata

Storia della colonna infame

Scrivendo la storia di una colonna eretta a Milano nel 1630 a memoria del supplizio subito dai cosiddetti <untori>, accusati dalla superstizione popolare di aver propagato malignamente la peste, Manzoni vuole non solo arricchire i dati storici del romanzo, ma soprattutto svolgere una risentita polemica morale contro le colpe dei giudici che,condizionati da superstizioni, avevano condannato degli innocenti.
Manzoni rimette tutta la responsabilità dellingiustizia subita alla responsabilità individuale dei giudici i quali avevano gli strumenti culturali e giuridici per opporsi allingiustizia.










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