Il cattolicesimo di Manzoni si incontra con l’ esigenza di storicità del Romanticismo, con una tensione razionale e morale, con una ricerca del “vero”, che procede in modo problematico dalle liriche, alle tragedie, ai Promessi Sposi. Esso è una potente analisi della realtà collettiva ed una inquieta indagine sulle molte contraddizioni degli <affetti> umani
CREDO
MORALE E POETICA
Nel
carme “In morte di Carlo Imbonati”(vv.207-215), di stampo ancora
neoclassico, dedicato alla memoria del compagno della madre, Manzoni
pone i termini essenziali della propria poetica e della propria vita
morale, ai quali resterà poi sempre fedele.
Si
profila un modello di vita virtuoso, un comportamento intellettuale
nobile e sdegnosamente isolato, alieno da ogni volgare compromesso.
La
poesia
è
l’unione
di
meditazione
e
sentimento
:
“sentire”e
“meditare”.
UNA
RELIGIOSITA’ INQUIETA
PUNTO
DI
ARRIVO
DI
UNA
RICERCA
RIGOROSA
E
COERENTE
FORTE
RIGORISMO
GIANSENISTA
RICERCA
DI
UNA
GIUSTIZIA
AL
DI
SOPRA
DELLA
STORIA,
DI
UN
VALORE
UNITARIO
E
UNIVERSALE
RIFIUTO
DI
FACILI
COMPROMESSI
FAR
VIVERE
L’IDEALE
CRISTIANO
NELLA
REALTÀ
E
NELLA
STORIA
CONFLITTI
TRA IDEALE (esigenza morale) E
REALTA’ (del mondo umano):
- TENSIONE SOTTERRANEA
- RICERCA CONTINUA
- SFORZO CREATIVO DI RAPPRESENTAZIONE
GLI INNI SACRI
IL PROGETTO : Una serie di dodici Inni Sacri dedicati alle festività cattoliche fondamentali. Tra il 1812 e 1815, scrisse : La Risurrezione - Il nome di Maria - Il Natale - La Passione - La Pentecoste (1822 )
I
TEMI
:
Nella
sua
prima
opera
dopo
la
conversione,
Manzoni
si
proponeva
di
riconoscere
gli
eventi
della
Rivelazione
nella
dimensione
storica
e
celebrarli.
STRUTTURA
E
SCELTE
STILISTICHE
:
Scomparsa
dell’io lirico e prevalere di una coralità comunicativa, quasi
eco del testo biblico . Settenari al posto dell’endecasillabo
neoclassico, ritmo scorrevole.
LA POETICA
LETTERA
A Mr. CHAUVET: (1820)
rapporto
tra
VERO
STORICO
E
VERO
POETICO
:
Compito
dello storico è ricostruire la realtà, compito del poeta è
ricercare le cause che l’hanno determinata nei sentimenti e nei
comportamenti umani ;
Il
VERO
POETICO
è
ricorrere
anche
all’invenzione
per
portare
alla
luce
degli
aspetti
della
realtà
che
la
storia
non
dice.
LETTERA
SUL ROMANTICISMO (1823):
La
funzione sociale dell’arte :
trattare
il
VERO
(il
contenuto
in
oggetto)
per
ottenere
l’UTILE
(la
finalità
educativa)
attraverso
l’INTERESSANTE
(la
lingua)
LE ODI CIVILI
ESEMPIO
DI UNA POESIA PIÙ LEGATA ALLE TRASFORMAZIONI POLITICHE
CONTEMPORANEE .
Si
tratta di due odi legate a tematiche civili e patriottiche e rimaste
a lungo inedite.
MARZO
1821:
fu
composta nel clima di speranza in seguito ai moti liberali
piemontesi del 1821 e alle aspettative di liberazione della Lombardia
dal dominio austriaco
IL
CINQUE MAGGIO:
È
ispirata alla morte di Napoleone e la meditazione religiosa si
intreccia agli eventi storici. Si sente l’influsso delle tragedie
nella figura del generale francese rievocato nei suoi ultimi giorni
e ormai privo del potere e della grandezza di un tempo.
LE
TRAGEDIE
IL
CONTE
DI
CARMAGNOLA
(1816-20)
ADELCHI
(1820-22)
PECULIARITÀ:
Incentrate
su
episodi
della
storia
medievale
VERO
STORICO
(fatti
e
personaggi
reali
)
VERO
POETICO
(indagine
sulle
loro
vicende
interiori)
Rifiuto
delle
tre
unità
aristoteliche.
IL
CORO
(cambia
la
sua
funzione
rispetto
alla
tragedia
greca,
dove
esso
era
in
continuità
con
i
personaggi).
Per
Manzoni, il coro è un <cantuccio> di cui si serve per
esprimere la propria interpretazione delle vicende.
IL CONTE DI CARMAGNOLA
Il
conte di Carmagnola, fuggito da Milano a Venezia perchè
perseguitato, deve ora combattere contro Milano prima da lui difesa;
vince Venezia e poichè il Conte permette ai nemici di prendersi i
prigionieri viene considerato traditore e condannato a morte.
In
questa tragedia vi è il sentimento della Patria e dell'unità del
popolo italiano ed anche il sentimento religioso perché per Manzoni
è un delitto che italiani uccidano altri italiani, in quanto tutti
gli uomini sono fratelli, poiché figli di Dio. Manzoni vuole
dimostrarne l'innocenza.
ADELCHI
Carlo
Magno ripudia Ermengarda dopo che il padre di questa, Desiderio, Re
dei Longobardi, si rifiuta di restituire al Papa un territorio
occupato. Adelchi, figlio di Desiderio anche se contrario, combatte
lo stesso la guerra che finisce con la sconfitta dei Longobardi;
Desiderio è fatto prigioniero e Adelchi muore. Ermengarda muore in
un monastero.
Adelchi
ed Ermengarda sono i personaggi che meglio ci fanno capire il
pessimismo di Manzoni e sono anche personaggi romantici; essi sono
puri nel cuore e pur essendo degli infelici sulla terra, credono in
un mondo migliore oltre la terra.
Adelchi
è un eroe romantico perché è pieno di ansia fra il desiderio di
ubbidire al padre e l'odio verso la guerra .
DAGLI ATRII MUSCOSI” (coro dell’atto III)
Un popolo non può ottenere la libertà con l’aiuto di un altro popolo, perché quest ’ultimo da alleato si trasformerà in oppressore.
L’INNOMINATO - fra’ CRISTOFORO - Cardinal BORROMEO : aiutanti
DAGLI ATRII MUSCOSI” (coro dell’atto III)
Un popolo non può ottenere la libertà con l’aiuto di un altro popolo, perché quest ’ultimo da alleato si trasformerà in oppressore.
E’
necessario assumersi tutta la responsabilità di lottare per la
propria libertà.
“LA
MORTE DI ERMENGARDA” (coro
dell’atto IV)
Le
gioie e le sofferenze dell’amore terreno.
La <provida sventura>: chi ha sofferto in
vita troverà pace nella morte.
IL
PESSIMISMO
E
LA CONCEZIONE TRAGICA DELLA STORIA
La
Storia
è
luogo
di
incomprensibile
malvagità,
non
riscattato
dalla
Grazia
divina:
si
è
carnefici
o
vittime,
si
fa
il
male
o
lo
si
subisce.
Adelchi
,in
un
momento
di
smarrimento,confessa
:
[…]"Il
core
mi
comanda
alte
e nobili cose; e la fortuna
mi
comanda
ad
inique
".
[…]
Ed
in ciò sta la sua personale vicenda drammatica e il problema morale
che Manzoni vuol rappresentare. La realtà si oppone al desiderio
dell'uomo di operare nel giusto; ogni sua azione sfocia in una
direzione opposta a quella voluta. Adelchi ,tipico eroe romantico,
scisso tra la ragion di stato e il senso di colpa che gli deriva
dall'appartenere a una stirpe di dominatori, da un lato, e
l'impossibile aspirazione alla virtù e al bene, dall'altro. Solo
nella morte, nella «provvida sventura», può trovare il riscatto e
la soluzione al suo intimo conflitto.
I PROMESSI SPOSI
LA
GENESI: lunga ed elaborata
1821-23:
Fermo
e
Lucia
1827:
I
promessi
sposi
(revisione
plot
)
1840:
edizione definitiva (profonda revisione linguistica)
LO
SFONDO STORICO :
La
Lombardia della prima metà del ‘600, durante la dominazione
spagnola
IL
MONDO POPOLARE :
Fatti
veri e fatti verosimili (la vita di due umili popolani) si
intrecciano con equilibrio
DISTACCO
E PARTECIPAZIONE:
l’autore
osserva gli eventi molto lontani nel tempo
Il
manoscritto ritrovato (espediente e strumento di oggettività)
SCHEMA TRADIZIONALE REINTERPRETATO
eliminati
i
risvolti
erotici,
avventurosi
e
fantastici
orizzonte
di
saldi
valori
religiosi
e
morali
realtà
sociale
e
storica
con
elementi
negativi
I PERSONAGGI E LA SOCIETA’
Renzo
e
Lucia
(il
mondo
campestre,
pacifico
e
operoso)
a
contatto
con
la
più
vasta
e
variegata
realtà
sociale,
ampliamento
dell’orizzonte
storico.
Un
lieto
fine
che
non
riconduce
all’origine;
Manzoni
rifiuta
una
prospettiva
tutta
ideale.
RAPPORTI
E
TENSIONI
TRA
GLI
OTTO
PERSONAGGI
FONDAMENTALI
:
RENZO
e LUCIA: operosità
e religiosità popolare
L’INNOMINATO - fra’ CRISTOFORO - Cardinal BORROMEO : aiutanti
Funzione
riequilibratice della peste
LA POSIZIONE DEL NARRATORE
Manzoni
è
il
narratore
onnisciente
del
mondo
che
rappresenta, ma con delle sfasature:
mescolanza
tra
narratore
secentesco
e
scrittore
moderno;
ricerca
dello
scrittore
di
un
fine
ultimo
e
provvidenziale
negli
eventi
presentati
ironia
che
crea
distacco,
mette
in
guardia,
razionalizza
partecipazione
e
pietà
molto
intense
paternalismo
manzoniano
NO
al
sovvertimento
delle
gerarchie
sociali,
ma
anche
critica
dei
rapporti
sociali
attenzione
alla
realtà
economica
CAPITOLO XII
L’assalto
al “forno delle grucce” :
protagonista
una folla che, spinta dal rincaro del pane, spreca, sciupa,
distrugge, fa paura e ribrezzo; è <torrente> e >sciame>
(<formicolio>, <ronzio>); è un <esercito tumultuoso>.
Ripudio
della violenza e diffidenza nei confronti della "folla",
che si muove sempre in modo cieco e irrazionale .
Contraddizione
ideologica fra:
Manzoni
cattolico
che
sogna
una
società
intrinsecamente
benevola
e
priva
di
tensioni
sociali
Manzoni liberista che presenta (ad esempio nella
critica che fa alla decisione di calmierare il prezzo del pane in
periodo di carestia) come "naturali" (e perciò
indiscutibili e immodificabili) le crude leggi di mercato e
l'egoistica ricerca del proprio profitto.
I
CARATTERI DEI PERSONAGGI
Analisi
profonda
dei
personaggi
dal
punto
di
vista
morale
e
psicologico
(coralità
e
tipicità)
Il
buon
senso
di
RENZO
(il
personaggio
più
mobile)
La
femminilità
stilizzata
di
LUCIA
La
figura comica di don ABBONDIO
Il
senso
di
colpa
dei
malvagi
:don
RODRIGO,
GERTRUDE,
L’INNOMINATO
Il
cinismo
dei
politici:
il
CONTE
ZIO,
il
gran
cancelliere
FERRER
Esemplarità
del
cardinal
FEDERIGO
BORROMEO
Suprema
carità
di
padre
CRISTOFORO
a
Chiesa
di
Cristo
nell’ottica
di
Manzoni.
Lucia
è
la
quintessenza
popolare
della
donna
angelo,
segno
di
bene
e
di
salvezza,in
un
mondo
contadino
pieno
di
incombenze
materiali,
prudente,
pauroso
verso
la
realtà
esterna.
Privata
di
ogni
elemento
passionale
o
erotico,
appare
l’esaltazione
del
ruolo
ideale
e
subalterno
attribuito
alla
donna
nella
società
dell’
800.
LA
QUESTIONE LINGUISTICA
L’italiano
del
FERMO
E
LUCIA:
<comune>,
sganciato
dagli
schemi
classicisti
,
composto
di
elementi
di
varia
provenienza ;
il
risultato lo lascia insoddisfatto
ricerche
linguistiche,
lessicali
e grammaticali per una lingua di “uso concreto”
I
PROMESSI SPOSI
(1827):
lingua dell’ambiente lombardo colto su modello toscano
(
lombardo toscanizzato)
I
PROMESSI
SPOSI
(1840):
soluzione
moderata
Storia della colonna infame
Scrivendo
la storia di una colonna eretta a Milano nel 1630 a memoria del
supplizio subito dai cosiddetti <untori>, accusati dalla
superstizione popolare di aver propagato malignamente la peste,
Manzoni vuole non solo arricchire i dati storici del romanzo, ma
soprattutto svolgere una risentita polemica morale contro le colpe
dei giudici che,condizionati da superstizioni, avevano condannato
degli innocenti.
Manzoni
rimette
tutta
la
responsabilità
dell’ingiustizia
subita
alla
responsabilità
individuale
dei
giudici
i
quali
avevano
gli
strumenti
culturali
e
giuridici
per
opporsi
all’ingiustizia.
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