RETROSCENA
DELLA COMMEDIA
La
locandiera viene messa in scena al teatro Sant’Angelo di Venezia il
26 dicembre 1752, al termine dei cinque anni trascorsi da Goldoni
come poeta nella compagnia di Medebac.
La
storia di una donna che rifiuta conti, marchesi, cavalieri per
impalmare Fabrizio, umile borghese quanto lei, al fine – neanche
troppo dissimulato – di governare meglio la locanda,non può che
essere una tipica allusione alla novità dei rapporti tra borghesia e
nobiltà.
PRINCIPII
DELLA RIFORMA
Mirandolina
è la servetta della commedia maliziosa e piccante un passaggio dalla
Colombina della commedia dell’arte alla “femme fatale”del
romanzo del ‘900.
Fabrizio
il servo simile a Brighella.
Atteggiamenti
simili ed espedienti della vecchia commedia.
NOVITA’
:
I
personaggi
non
sono
più
delle
maschere,
ma
hanno
un
carattere
ben
definito.
CARATTERI
E AMBIENTE SOCIALE
Campione
della società veneziana.
La
commedia ambientata a Firenze per convenienza.
La
locanda luogo simbolo della società contemporanea dove si scontrano
vari strati della popolazione
La
nobiltà
decaduta
con
il
marchese
di
Forlipopoli
attaccato
ai
vecchi
privilegi
e
esercitare
le
vecchie
funzioni
di
protezione
delle
classi
deboli.
Conte
Albafiorita
nuova
nobiltà
con
la
ricchezza
acquisita
da
poco.
Il
Cavaliere
di
Ripafratta
misogino
burbero
simbolo
della
alterigia
nobiliare,
disprezzo
per
le
classi
inferiori
.
Mirandolina
personaggio
ambiguo
,
padrona
della
locanda
simbolo
della
vecchia
classe
mercantile
veneziana.
Fabrizio
è
il
proletariato
inurbatosi
in
città
che
diventa
padrone
da
servitore
grazie
ai
valori
sulla
famiglia
e
all’amore
per
Mirandolina.
Le
due
attrici
non
rivelano
nessuna
classe
sociale
ma
solo
simbolo
del
mondo
del
teatro
,
poco
contegno,
cattive
maniere,
linguaggio
laido
e
molto
basso.
La
locandiera osserva la realtà del mondo veneziano e apparentemente ne
traccia una descrizione ottimistica.
La
recente critica ha rivalutato tale interpretazione dove attraverso
l’ironia si criticano i costumi della società veneziana con sano
sarcasmo e senza indulgenza.
MIRANDOLINA
E L’ATTACCAMENTO ALL’INTERESSE MATERIALE
Protagonista
apparentemente amabile e garbata
Rivela
invece un carattere cinico e sfrontato tipico del mercante pronta a
tutto per i propri interessi
Lei
vende un servizio scadente ma ne ricava notevole profitto.
Mirandolina
si vende metaforicamente accettando doni dagli ammiratori ma con
scaltrezza gioca al limite tra la cortigiana e la commerciante
piccolo borghese.
Si
vende psicologicamente a suoi seduttori ma mai fisicamente e sfrutta
questo gioco per riempire la locanda.
NARCISISMO
E SMANIA DI DOMINIO
Mirandolina
non è un personaggio semplice.
È
una figura complessa che supera anche le intenzioni dell’autore
Motivazioni
dell’impresa: la rivalsa sociale e la rivalsa sessista.
Ma
Goldoni approfondisce il personaggio mettendo in evidenza il tratto
più rilevante della personalità di Mirandolina, un narcisismo che
si esplica nel volersi veder “servita, vagheggiata, adorata”.
La
misoginia del Cavaliere la ferisce nel punto più delicato:
l’orgoglio della sua prepotente individualità.
Ossessione
dell’esercizio del potere: Mirandolina ama Fabrizio anche perché è
un suo sottoposto ed è uno strumento nelle sue mani.
Mirandolina
più che a possedere gli uomini è interessata a conquistarli
realizzando quel “eterno femminino” della femme fatal che sarà
nell’800 uno dei protagonisti del romanzo fino ai primi del ‘900.
Mirandolina
assume le caratteristiche di un Don Giovanni in gonnella “tratto
con tutti ma non mi innamoro mai di nessuno”.
MIRANDOLINA
ATTRICE
Altro
elemento caratterizzante nella protagonista è la straordinaria
capacità di fingere tanto da essere definito dai critici un teatro
nel teatro.
In
questa luce le due attrici Ortensia e Deianira non hanno un ruolo
marginale ma esse cercano di fingere come Mirandolina ma sono
smascherate come pessime commedianti.
In
questo Goldoni sembra aver voluto criticare la finzione
eccessivamente barocca e poco naturale della commedia dell’arte
rispetto al nuovo teatro da lui inaugurato.
TRIONFO
E SCONFITTA DI MIRANDOLINA
Il
trionfo di Mirandolina è decretato nell’aver sedotto il cavaliere
ma rischia di perdere il controllo della situazione ed essere
violentata.
Per
evitare tale rischio decide di sposare Fabrizio rinunciando alla sua
civetteria e al suo narcisismo ma soprattutto per il suo gusto di
dominio su un marito già servo.
Tale
finale determina una sconfitta delle intensioni moraleggianti
dell’autore perché Mirandolina rimane sempre una fredda e cinica
mercante che pur cambiando costume determina una nota pessimistica
del mondo borghese dove il cinismo per gli affari si unisce con la
spregiudicatezza per la propria vita sentimentale.