giovedì 11 dicembre 2014

LA LOCANDIERA





RETROSCENA DELLA COMMEDIA
La locandiera viene messa in scena al teatro Sant’Angelo di Venezia il 26 dicembre 1752, al termine dei cinque anni trascorsi da Goldoni come poeta nella compagnia di Medebac.
La storia di una donna che rifiuta conti, marchesi, cavalieri per impalmare Fabrizio, umile borghese quanto lei, al fine – neanche troppo dissimulato – di governare meglio la locanda,non può che essere una tipica allusione alla novità dei rapporti tra borghesia e nobiltà.

PRINCIPII DELLA RIFORMA
Mirandolina è la servetta della commedia maliziosa e piccante un passaggio dalla Colombina della commedia dell’arte alla “femme fatale”del romanzo del ‘900.
Fabrizio il servo simile a Brighella.
Atteggiamenti simili ed espedienti della vecchia commedia.
NOVITA: I personaggi non sono più delle maschere, ma hanno un carattere ben definito.

CARATTERI E AMBIENTE SOCIALE
Campione della società veneziana.
La commedia ambientata a Firenze per convenienza.
La locanda luogo simbolo della società contemporanea dove si scontrano vari strati della popolazione
La nobiltà decaduta con il marchese di Forlipopoli attaccato ai vecchi privilegi e esercitare le vecchie funzioni di protezione delle classi deboli.
Conte Albafiorita nuova nobiltà con la ricchezza acquisita da poco.
Il Cavaliere di Ripafratta misogino burbero simbolo della alterigia nobiliare, disprezzo per le classi inferiori .
Mirandolina personaggio ambiguo , padrona della locanda simbolo della vecchia classe mercantile veneziana.
Fabrizio è il proletariato inurbatosi in città che diventa padrone da servitore grazie ai valori sulla famiglia e allamore per Mirandolina.
Le due attrici non rivelano nessuna classe sociale ma solo simbolo del mondo del teatro , poco contegno, cattive maniere, linguaggio laido e molto basso.

L’OSSERVAZIONE PUNGENTE DELLA REALTÀ SOCIALE
La locandiera osserva la realtà del mondo veneziano e apparentemente ne traccia una descrizione ottimistica.
La recente critica ha rivalutato tale interpretazione dove attraverso l’ironia si criticano i costumi della società veneziana con sano sarcasmo e senza indulgenza.

MIRANDOLINA E L’ATTACCAMENTO ALL’INTERESSE MATERIALE
Protagonista apparentemente amabile e garbata
Rivela invece un carattere cinico e sfrontato tipico del mercante pronta a tutto per i propri interessi
Lei vende un servizio scadente ma ne ricava notevole profitto.
Mirandolina si vende metaforicamente accettando doni dagli ammiratori ma con scaltrezza gioca al limite tra la cortigiana e la commerciante piccolo borghese.
Si vende psicologicamente a suoi seduttori ma mai fisicamente e sfrutta questo gioco per riempire la locanda.

NARCISISMO E SMANIA DI DOMINIO
Mirandolina non è un personaggio semplice.
È una figura complessa che supera anche le intenzioni dell’autore
Motivazioni dell’impresa: la rivalsa sociale e la rivalsa sessista.
Ma Goldoni approfondisce il personaggio mettendo in evidenza il tratto più rilevante della personalità di Mirandolina, un narcisismo che si esplica nel volersi veder “servita, vagheggiata, adorata”.
La misoginia del Cavaliere la ferisce nel punto più delicato: l’orgoglio della sua prepotente individualità.
Ossessione dell’esercizio del potere: Mirandolina ama Fabrizio anche perché è un suo sottoposto ed è uno strumento nelle sue mani.
Mirandolina più che a possedere gli uomini è interessata a conquistarli realizzando quel “eterno femminino” della femme fatal che sarà nell’800 uno dei protagonisti del romanzo fino ai primi del ‘900.
Mirandolina assume le caratteristiche di un Don Giovanni in gonnella “tratto con tutti ma non mi innamoro mai di nessuno”.

MIRANDOLINA ATTRICE
Altro elemento caratterizzante nella protagonista è la straordinaria capacità di fingere tanto da essere definito dai critici un teatro nel teatro.
In questa luce le due attrici Ortensia e Deianira non hanno un ruolo marginale ma esse cercano di fingere come Mirandolina ma sono smascherate come pessime commedianti.
In questo Goldoni sembra aver voluto criticare la finzione eccessivamente barocca e poco naturale della commedia dell’arte rispetto al nuovo teatro da lui inaugurato.

TRIONFO E SCONFITTA DI MIRANDOLINA
Il trionfo di Mirandolina è decretato nell’aver sedotto il cavaliere ma rischia di perdere il controllo della situazione ed essere violentata.
Per evitare tale rischio decide di sposare Fabrizio rinunciando alla sua civetteria e al suo narcisismo ma soprattutto per il suo gusto di dominio su un marito già servo.
Tale finale determina una sconfitta delle intensioni moraleggianti dell’autore perché Mirandolina rimane sempre una fredda e cinica mercante che pur cambiando costume determina una nota pessimistica del mondo borghese dove il cinismo per gli affari si unisce con la spregiudicatezza per la propria vita sentimentale.


martedì 9 dicembre 2014

CARLO GOLDONI ---- LA VITA E LE OPERE



1707:  Nasce a Venezia -  Studia legge a Pavia -  Viene espulso dal collegio dei Gesuiti, per una satira contro le donne pavesi -  Si laurea in legge a Padova  - E’ avvocato a Venezia, poi si sposta a Milano  -  Si unisce alla compagnia di Giuseppe Imer (teatro San Samuele) e torna a Venezia(1734-’39)

EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE TEATRALE:
-MOMOLO CORTESAN: scrive la parte del protagonista (1738)
-DONNA DI GARBO: scrive l’intera commedia (1743)
-PAMELA NUBILE: abolisce le maschere (1750)
1748- 1752: Teatro S.Angelo – Compagnia MEDEBAC . Compone:
-LA VEDOVA SCALTRA
-LA FAMIGLIA DELL’ANTIQUARIO
-LA BOTTEGA DEL CAFFE’
-LA LOCANDIERA 
1753 – 1762: Teatro S.Luca – Compagnia Vendramin
Polemiche con Pietro Chiari e Carlo Gozzi   
Compone:
-IL CAMPIELLO
-GLI INNAMORATI
-I RUSTEGHI: abolizione dei servi – revisione del mito borghese
-LE BARUFFE CHIOZZOTTE  (corale :protagonista è il popolo di pescatori)

LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
-Le smanie per la villeggiatura
-Le avventure della villeggiatura
-Il ritorno dalla villeggiatura
UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE:  allusione alla prossima partenza per Parigi






1762 a PARIGI lavora per la Comédie Italienne (scenari e canovacci per un teatro dominato dalla commedia dell’arte)
1771: impone a Parigi una commedia interamente scritta: 
LE BORROU BIENFASANT (Il burbero benefico)

GLI ULTIMI ANNI


Nel 1771 si dedica alla stesura dei Mémoires, autobiografia ironica e gustosa, di spirito distaccato e colto.Muore a Parigi il 6 febbraio 1793 in totale povertà.
Motivi illuministici in Goldoni
Esalta la filosofia pratica basata sul buon senso e ogni sentimento di socialità.
Rispetto della sincerità, onestà , laboriosità e fedeltà agli impegni, valori tipici del mondo borghese e mercantile.
Critica dei nobili ed esaltazione dei sani valori borghesi in alternativa a quelli aristocratici.
Egli è un riformatore prudente e aspira ad una tranquilla convivenza tra i ceti.

RIFORMA DELLA COMMEDIA
Rifiuto della commedia dell’arte, improvvisazioni, volgarità, rigidezza delle figure rappresentati dalle maschere, ripetitività della recitazione degli attori.
"Mondo" e "Teatro" i libri che Goldoni cita come fonte della sua riforma.
 La riforma è influenzata dal mondo dell’Arcadia contro le bizzarrie barocche; il nuovo teatro aspirava a contenuti semplici, elementi razionali, al buon gusto.
Dalla maschera al carattere:  
superamento dei tipi fissi, Goldoni desidera rappresentare individui concreti e non falsati dalla maschera. È la visione borghese  rispetto alla astrattezza classica e rinascimentale. A  favorire tale elemento è un vasto pubblico borghese.
Rapporti tra caratteri e ambiente
 i personaggi strettamente legati all’ambiente sociale; si distinguono commedie di carattere e d’ambiente.
Il distacco dalla Commedia dell’arte (la critica di Goldoni)
Due tipi diversi di teatro: 
Nella commedia dell’arte gli attori non improvvisavano dal nulla ma traevano spunto dal canovaccio, dai lazzi, da elementi generici e La commedia dell’arte aveva volgarizzato il teatro barocco
tali elementi irrigidivano il reale entro schemi fissi.
Goldoni mirava alla perfetta fusione tra teatro e mondo e per dare ricchezza e sfumatura alla rappresentazione ciò poteva avvenire solo se il copione veniva scritto per intero.
Riforma graduale :
Difficoltà di riforma per gli ostacoli presentati dagli attori, dal pubblico e dagli impresari
Dapprima nel Momolo cortesan 1738 scrive solo la parte del protagonista, lasciando il resto all’improvvisazione.
Nel 1743 ne La donna di garbo scrive tutte le parti, ma essa mantiene ancora i caratteri della Commedia dell’Arte
Anche le maschere furono all’inizio  mantenute ma con una lenta e graduale trasformazione furono eliminate